Le proposte

Degustazioni e stand

Ampio spazio è dedicato a rendere accessibili le ostriche italiane (e non solo) al pubblico, attraverso:

  1. Somministrazione diretta grazie ad una ricca selezione di ostriche italiane ed europee, anche in abbinamento con prodotti locali e/o nazionali;
  2. Corsi di degustazione per comprendere le specificità del prodotto e promuovere la cultura “del crudo”, grazie al coinvolgimento di veterinari, produttori, chef e sommelier;
  3. Momenti ricreativi di presentazione delle diverse produzioni presenti. Per conoscere le aziende produttrici presenti al festival puoi visitare la sezione a loro dedicata.

Approfondimenti

Il Festival è l’occasione ideale per imparare molte cose intorno al mondo dell’ostricoltura e prevede momenti di approfondimento con esperti del settore:

  • Un incontro volto ad esplorare scenari futuri, aspettative di mercato, le implicazioni del regime fiscale, le problematiche attuali e le proposte di soluzione.
  • Presentazioni e degustazioni dei prodotti di mitilicoltura, dei prodotti tipici del territorio e dei vini liguri, esperti, nutrizionisti, rappresentanti delle Associazioni di Categoria e delle Istituzioni.
  • Approfondimenti dedicati al lavoro nel settore della mitilicoltura in Italia, alla circolar economy grazie al riutilizzo della frazione inorganica derivante dalla molluschicoltura, all’ostricoltura italiana (trend delle produzioni, sostenibilità e sviluppo tecnologico).

Edutainment

Non mancano momenti di intrattenimento con il coinvolgimenti di chef ed esperti culinari, come:

  • Gli Chef della Liguria che interpretano le ostriche
  • Esibizioni di Show cooking
  • Esibizioni di “Mixology

Oltre ad “Oyster in the city” con degustazioni e serate gastronomiche alla Spezia e provincia.

L’ostrica

La star del Festival è l’Ostrica Italiana e non solo.

Le produzioni italiane si trovano nelle province di: La Spezia (Liguria), Ferrara (Emilia-Romagna), Rovigo (Veneto), Foggia (Puglia), Sassari (Sardegna).

L’Italia è il secondo paese europeo per consumo di ostriche. La produzione nazionale è in crescita, con una qualità che non ha nulla da invidiare alle produzioni internazionali. Oltre all’Ostrica Verde spezzina, c’è l’Ostrica d’Oro di Goro nel Parco Regionale del Delta del Po in Emilia-Romagna, l’Ostrica Rosa di Scardovari (Porto Tolle) in Veneto, l’Ostrica Bianca di San Michele nel Parco Nazionale del Gargano in Puglia, e l’Ostrica sarda di San Teodoro, prodotta in provincia di Sassari.

Le Ostriche degli allevamenti spezzini sono ostriche verdi. Si cibano quasi esclusivamente del phytoplancton locale, che regala sfumature verdi, impronta profumata e spiccata sapidità. Nel Golfo dei Poeti arrivano al 39 per mille di salinità in estate, e non scendono mai sotto quota 37: una concentrazione che si traduce in sapore e ha funzione disinfettante.

Crescono belle, buone e salubri nel nostro privilegiato “merroir” (terroir marino).

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